vite vissute su un pentagramma lento
non sarò mai sulla vetta di alcuna montagna
ne toccherò coi brividi dell’entusiasmo le nuvole
non voglio tenermi il respiro aggrappato ai sogni
è la medesima strada che s’illumina e s’adombra ogni giorno
l’attimo quanto potrebbe durare la felicità
sotto un torace dove s’infila con cruda convinzione il dolore
come se fosse un lusso ringraziare per tutti i mali
il tempo non è la lama affilata d’una ghigliottina
la donna che s’è portata via il mio cuore è stata peggio
adesso guardo gli inverni come un predatore
predestinato a scocciare la morte con i suoi canti
la camera della vita è una pericolosa autostrada
la velocità ha un’amnesia irreversibile verso gli altri concorrenti
corri verso il punto dove arriva la lumaca
e ti rendi conto che per lei il tuo ritardo è normale