Ho esplorato le rughe del viso
collise ai pensieri antigravitazionali astratti e
quei tagli profondi sulla pelle
sembravano frutto di un passato parto.
Sono, non sono, esisto?
Domande assurde ma vere
in queste circostanze della vita
in cui non hai creato niente.
Ho un taglio cesareo sulla fronte
un ponte sul mio cervello
un bambino mai cresciuto che freme
di uscire da quella dannata prigione.
Ho impronte digitali che sembran minuscole vie
sono fidanzate irrealmente con quelle dei palmi e
l'impotenza statica del percorso le tengono
permanentemente e tristemente lontane.
Conosco ogni centimetro del mio corpo
modellato ad immagine e somiglianza a un Dio
penso di esserne la prova
appena assaggio il mio alito mattutino.
Sono perfezionista e non credo sia un difetto,
conosco l'eclissi umana vedendola ogni giorno
i miei cari viaggian con centinaia di rughe sul volto e
io faccio finta che siano solo un dono.