Ancora tempesta ed il mio cuore naufraga
moltiplicando nel sentor del vento i furiosi battiti
mentre i fondali quieti ascoltano i suoi spasmi
mentre l'azzurro va con l'onda in riva sordo...
Ed è un solo canto sebbene forte
quella marea alta che innalza le sue salate braccia
al gabbiano libero sull'orizzonte scuro
nelle nubi ammaestrate per la guerra col lampo.

Ancora grida forte il coro di Nettuno
dando alla chiglia inespressiva calma,
corpi tentati da nereidi legati van sui ponti
alla deriva proibita dell'oceano.

Ed è tempesta quella battaglia dentro
tra i titani di cielo ed acque rapiti dalla ragione
schiava dei mille vietati olimpici misteri che
agli dei soltanto è dato di sapere....

Va col pensiero il cuore in alto mare
mentre i profondi sabbiosi s'unicono lamentando riva,
le tormentate chiome s'avvolgono all'anulare
di un Eolo passivo al naufragar tardivo.

Il respiro cerca alternativa alla paura
appena il tuono fende il blu aspro del cielo,
non v'è incanto al nastro sulla salmastra gola
ma solo dispiacere per non goder in pace dell'immenso.

Ancor tempesta
mentre i pensieri volgon alla gioia
sfidando l'urto freddo dei venti appassionati e
forse un strappo nel lampo potrà portar brillare
in quella parte di me perduta nel ciclone.