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- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2008-06-08 | [This text should be read in italiano] |
lo specchio mi racconta meglio delle parole
ho visto troppi angeli per credere al loro invisibile prego sono sempre in astinenza di bene ho un cuore che segue i capricci della sorte sono il clown nel circo delle illusioni se dovessi mentire potrei dire al mondo d’essere l’uomo più felice ma non è vero sono vestito di nero come un velo agonizzante sull’asfalto una sciarpa indossata dalla dea bendata nei migliori anni della sua vita ora raccolta da un imbecille come me per vantarsi dei buchi nella soffice e preziosa trama piuttosto che niente piuttosto mi diceva un uomo incontrato per caso non serve ricordare il dolore ma parlarne è una fede ancora più antica del Cristo ho amato tanto e troppo a volte a volte ho elemosinato per un sorriso mi sono dato col corpo con la mente col cuore mi hanno sedotto puttane addestrate a bellezza come un diavolo al male io ci ho creduto come un pesce d’acqua dolce alla boccia apnee verticali di fumo i sogni scritti al cielo sui papiri della logica quando non ero ubriaco di sesso quando non ero posseduto dalla chimera del piacere come un bambino dal seno caldo della madre come un vecchio dalla visione di una bottiglia oh, cosa ha fatto l’amore di me ora si vede cosa hai fatto di me Afrodite è una storia che si racconta da sola vibra il ghiaccio dell’anima raccolta intorno alla frattura come una calotta polare mai contaminata dall’uomo lo specchio mi guarda eccomi mi dico sottovoce un mostro un angelo caduto nel letto disfatto del male un eterno cercatore d’oro un maledetto che abiura il puro in un lungo sogno segnato dall’unghia della mia complice la vita contusa da morte oggi la musa mi sfugge sono io a cercarla in ogni sguardo diverso mi domando cosa vogliono le donne da quest’esistenza l’amore è una squaldrina allora perché insistono a travestirsi da angeli ogni notte che scrivo senti il fremito caldo dell’ombra immagino la stella che non vedo vicino al mio fianco il cielo cade sul foglio la mano trema d’emozione questo errare all’infinito tra le convulsioni umane dell’io mi rende vorace ho fame del profumo dell’esistenza in ogni oscura crepa quel che sono si vede quello che voglio diventare lo scrivo ma quella che resta di me è un volo come vorrei poterlo rendere infinito…………
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