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- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2008-11-20 | [This text should be read in italiano] | mi trascino fino a te obbligando tenebra essermi amica dando in pasto alla follia tutti i sogni frustando il tempo con la forza dell'essere non prego non ho paura e mi tengo stretto a questo filo sottile di desio che reggi con forza sovrumana siamo soli stanze della mente occupate solo dalla polvere dei ricordi luci fragili e fredde parole nel amniotico musicale della speranza vergini all’amore mentre la nostra maschera sporca d'inchiostro sbugiarda il calvario del diurno una recita continua linfe masticate con volontà solo dal desio ecco mano tesa all’infinito per raggiungerti per sfiorarti danzo come un clown davanti all'oscurità compiaccio gli spettri dell'anima con folle spettacolo sono un giocoliere di parole l'acrobata il matto seduco l'inviolabile con le mie profezie d'amplessi perché verso notturno osa recidere al silenzio la lingua battendo ritmi con sinfonie per la sua ossessione neri i gradini verso l’assoluto attendono il passo temporeggio aspettandoti l’orlo del abisso brulica di dannati non guardo non cadrò tengo il filo dell’etere tra noi due sferza il vento di Novembre piovere potrei ma di candidi cicchi di ghiaccio fino a sommergere gli occhi disperati di sogni togliendo il dolore del assenza al bacio portando sulle tue labbra non solo il corpo ma tutto il cuore d’acqua ******** imbratto le parenti d'immaginate tentazioni satura è la notte d'ogni ombra implode di stelle la cupola scura del cielo affondo sul corpo di chimera il desio come una chiglia stanca d'assaggiare tempesta il gioco degli amanti vuole uccidere il tempo fa freddo stasera ma la carne arde di piacere abbiamo nel dentro il segno del dolore che possiamo condividere lasciami cucire le cicatrici delle ferite che ancora mostri gelido il soffio del vento urla il suo Novembre al'insonnia un cero profumato illumina le stanze e la mente i sensi compongono tessuti neri per il verbo il silenzio lascia recitare solo la febbre dell'immaginario dove posso spogliarmi chiedo ai tuoi occhi le maschere stanotte smettono la dannata recita le lingue invece di parlare cercheranno nei loro sofferti affondi baci quelli in cui si sono consumate fino allo stremo le anime ti posso togliere dalla pelle i tremiti se smettendo di respirare ti lasci portare nel petto l'aria e fiato dopo fiato vedendo capitolare le forze arderemo nella fiamma d’amore fiaccole mescolate ad astri pure come angeli J.M. "scrivere è come toccare il cielo senza doversi mettere in punta dei piedi"
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