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- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2004-05-07 | [This text should be read in italiano] | Submited by Adriana Camelia Silvia Popp
“Che fai tu, luna, in ciel? dimmi che fai,
Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli?†[...] Dimmi [...] a che vale ... la [...] vita, ... ove tende Questo vagar mio breve†“Abisso orrido, immenso, [...] È la vita mortale. [...] Se la vita è sventura, Perché da noi si dura? “...che vuol dir questa Solitudine immensa?†“Forse in qual forma, in quale Stato che sia, dentro covile o cuna, È funesto a chi nasce il dì natale†-------------------------------------------------------------------------------- “...Oh te beato, A cui fu vita il pianto! A noi le fasce Cinse il fastidio; a noi presso la culla Immoto siede, e su la tomba, il nulla†-------------------------------------------------------------------------------- “...dolor non sente Chi di speranza è nudo? -------------------------------------------------------------------------------- “Arcano è tutto, Fuor che il nostro dolor†-------------------------------------------------------------------------------- “E tu [...] Vivi felice, se felice in terra Visse nato mortal†-------------------------------------------------------------------------------- “Che di quest’anni miei? che di me stesso? Ahi pentirommi, e spesso, Ma sconsolato, volgerommi indietro†-------------------------------------------------------------------------------- “E il naufragar m’è dolce in questo mare†-------------------------------------------------------------------------------- “A te la speme Nego [...] anche la speme; e d’altro Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto†-------------------------------------------------------------------------------- “...tutto al mondo passa, E quasi orma non lascia†-------------------------------------------------------------------------------- “E pur mi giova La ricordanza, e il noverar l’etate Del mio dolore†-------------------------------------------------------------------------------- “Nascemmo al pianto [...] felicità non rise Al viver nostro†-------------------------------------------------------------------------------- “...doloroso Io vivo, e tal morrò†-------------------------------------------------------------------------------- “La vita all’uom non ha pregio nessuno†-------------------------------------------------------------------------------- “...ahi, ma nel petto, Nell’imo petto, grave, salda, immota Come colonna adamantina, siede Noia immortale, incontro a cui non puote Vigor di giovanezza, e non la crolla Dolce parola di rosato labbro, E non lo sguardo tenero, tremante, Di due nere pupille, il caro sguardo, La più degna del ciel cosa mortale†-------------------------------------------------------------------------------- “O natura, o natura. Perché non rendi poi Quel che prometti allor? perché di tanto Inganni i figli tuoi?†-------------------------------------------------------------------------------- “...la morte è quello Che di cotanta speme oggi m’avanza†-------------------------------------------------------------------------------- “Tanto alla morte incline D’amor la disciplina†-------------------------------------------------------------------------------- “Or poserai per sempre, Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo, Ch’eterno io mi credei. Perì.†-------------------------------------------------------------------------------- “Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo†-------------------------------------------------------------------------------- “Al gener nostro il fato Non donò che il morire†-------------------------------------------------------------------------------- “Ma la vita mortal, poi che la bella Giovinezza sparì, non si colora D’altra luce giammai, né d’altra aurora. Vedova è insino alla fine; ed alla notte Che l’altre etadi oscura Segno poser gli Dei la sepoltura†-------------------------------------------------------------------------------- “Non ha natura al seme Dell’uom più stima o cura Che alla formica†-------------------------------------------------------------------------------- “La mia inclinazione non è stata mai d’odiare gli uomini, ma di amarli†-------------------------------------------------------------------------------- “Nessun bene si può avere al mondo, che non sia accompagnato da mali della stessa misura†-------------------------------------------------------------------------------- “La morte non è male: perché libera l’uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza è male sommo: perché priva l’uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza†-------------------------------------------------------------------------------- “Le cose che tu non vuoi che si sappia che tu abbi fatte, non solo non le ridire, ma non le fare†-------------------------------------------------------------------------------- “Il mondo è simile alle donne: con verecondia e con riserbo da lui non si ottiene nulla†-------------------------------------------------------------------------------- “Nessun maggior segno d’esser poco filosofo e poco savio, che voler savia e filosofica tutta la vita†-------------------------------------------------------------------------------- “Gli uomini sono miseri per necessità , e risoluti di credersi miseri per accidente†-------------------------------------------------------------------------------- “Nessuna qualità umana è più intollerabile nella vita ordinaria, né in fatti tolleratat meno, che l’intolleranza†-------------------------------------------------------------------------------- “L’uomo è condannato o a consumare la gioventù senza proposito, la quale è il solo tempo di far frutto per l’età che viene, e di provvedere al proprio stato; o a spenderla in procacciare godimenti a quella parte della sua vita, nella quale egli non sarà più atto a godere†-------------------------------------------------------------------------------- “Gli uomini si vergognano, non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono†-------------------------------------------------------------------------------- “Il mondo è, come le donne, di chi lo seduce, gode di lui, e lo calpesta†-------------------------------------------------------------------------------- “Nulla è più raro al mondo, che una persona abitualmente sopportabile†-------------------------------------------------------------------------------- “Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo†-------------------------------------------------------------------------------- “Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli†|
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