e sia

chiudi pure la porta
metti nelle tue valige preziose qualche ricordo
lava le lenzuola dai peccati dei sogni
spalanca le finestre dell'inverno
gira il materasso dalla parte estiva
depreda d'ogni mio odore la stanza
in cui sono riuscito per qualche ora
ad averti

vedo che porti gli stessi vestiti di ieri
persino il tuo pallido viso ha smesso per un pò di brillare
inutile correre allo spioncino a supplicare
non torno
meglio col cuore tagliato andare avanti
che piangerti all'infinito
dentro
e soffocare di parole che non potrò mai dirti
si
te le dirà un altro più bravo di me
uno che non può sanguinare di versi quando ti guarda

uno che non ti compone universi sui seni tremolanti

uno che non ti vede pura quando ti prende

ma si chiudi quella maledetta porta con sei giri di chiave

l'eco mi dovrà trapanare l'orecchio per mesi almeno

e sia

imbevi la tua lancia negli occhi di veleno
maledicimi per il resto della vita
perché non ho voluto amarti
non come trovi scritto nei tuoi quaderni di ragazza
o come t'han detto tra le risa le tue amiche
le mie scarpe sapranno portarmi tanto lontano
da ogni tuo respiro caldo e confortante
in mezzo al male del diurno pianto
in mezzo alle falene senza storia
di cui io Sognatore
poter cantare