ho stella fissa nel buio che ti ruba il viso
l'occhio s'è ferito nel velo nero
il supplizio dell'ombra in cui cammino
diventa estasi col tuo bisbiglio addosso

vago incenerito dall'attesa
con protuberanze fisiche sul cuore
son le spine dei tuoi vibranti sguardi che
m'assaggian nella carne come tumori

m'incolli impronte asfissiate dal tetro lido
dove gli uomini e i morti stessa sorte
sulle ste ferite ci son incendi in corso
amor ti sto illuminando la fuga dall'inferno

l'aspide nel capo t'invita a controllare
il real scampo al mondo maledetto e
l'innocente sorriso che mi chiamò dai vivi
si spense in un grido terribile sul fondo