Lo spazio tra noi è un foglio di vetro,
un guinzaglio di elettrostaticità,
con impronte di respiri in bunker strozzati
tra il sogno e la realtà.

Il tempo ha traumi da ricordo,
la memoria è in un'inconsapevole apnea di te,
la parola dalla bocca è solo un fumo
di caldi sussurri senza un perché.

Si traveston pianeti le desertiche lune
in orbita luminosa sul ciglio insonne,
da convergenze di pensieri cadon comete,
nel cuore che vola altrove.

Le chimere nel rio delle lacrime calde
son diventate gelate atmosfere,
le distanze tra noi sono porte salate,
con radici nelle pene terrene.